
La legge sulla cittadinanza, quella che stabilisce forme, modi e tempi per diventare cittadini italiani, è stata approvata nel 1992. All’epoca, gli stranieri regolarmente residenti nel nostro Paese erano circa 400.000 e la normativa rispecchiava puntualmente le dimensioni, sostanzialmente ridotte, del fenomeno. In altre parole, un sistema di regole del tutto incapace di immaginare il successivo e rapido e imponente sviluppo di quella presenza e di adattarsi a essa, ai suoi nuovi connotati e alle sue inevitabili contraddizioni.